Conclusa la prima tappa del CAMPANIA FMI ADVENTURE
Comincio il report da quelle che sono le mie personali conclusioni, per poi rendere un breve racconto di quello che è stato questo bellissimo incontro motociclistico.
Personamente mi ritengo molto soddisfatto della giornata.
E' stato la prima effettiva esperienza di fuoristrada per moto grosse, che ci piace chiamare CAMPANIA FMI ADVENTURE, che stiamo cercando far diventare una disciplina motociclistica a tutti gli effetti.
Qui ho visto un gruppo di seri appassionati che amano le loro cavalcature e che con loro vogliono condividere qualcosa che va al di là del convenzionale asfalto.
Qui ho visto persone, facilemente appellabili come matti da chi non può capire, aspettare che l'ultima goccia di diluvio cessasse di cadere dal cielo, incuranti degli effetti di tanta pioggia, pur di montare in sella ed esplorare i nostri meravigliosi territori.
Qui ho visto amici aggrapparsi l'un l'altro per tirare su da una viscida salita di terra una moto col suo pilota sopra.
Qui ho visto strette di mano, sorrisi, spensieratezza e divertimento.
Mi sento di ringraziare di cuore tutti. Amici di sempre e nuovi arrivati
Grazie allo staff motoclub: in primis Mattia, Lorenzo, Davide, Renato e Giuseppe per l'aiuto tecnico e di assistenza prestato durante il percorso. Inoltre grazie a Salvatore e Peppone per aver sacrificato una loro domenica mattina per portarci il pranzo e farci viaggiare comodi.
Grazie a tutti per aver contribuito con una spinta, una mano, una parola di incoraggiamento, una battuta, una risata, una foto o un video a rendere unica questa giornata.
Chiedo umilmente scusa per tutti gli errori, evidenti o meno, che possiamo aver commesso nell'organizzazione. Sappiate comunque che ce l'abbiamo messa tutta per cercare di offrire il meglio che potevamo, e questa è stata la nostra prima uscita organizzata in fuoristrada.
Spero di rivedervi tutti alla tappa del 30 giugno del motoclub Di Guida in Irpinia.
REPORT
La manifestazione è avvenuta con partenza da Monteforte Irpino e si è sviluppata lungo le strade carraie e strade bianche di Montevergine.
Le condizioni meteo non sono state per nulla favorevoli, in quanto già nei giorni precedenti la manifestazione è caduta tantissima pioggia, ed infatti molti partecipanti hanno desistito immaginando un percorso improbabile per il peso delle nostre maxienduro.
La mattina dell'evento è stato ancora peggio, in quanto dalle 8.30 ha cominciato a diluviare ed ha smesso alle 10.30. Ciò nonostante alle operazioni perliminari si sono trovati circa una trentina di motociclisti, ansimanti di prendere le strade di montagna e di percorrere un po' di strade sterrate con le loro magnifiche cavalcature.
Il gruppo era variegatissimo; erano presenti moto iscritte al registro storico, così come moto con nemmeno due mesi di vita. Tanti marchi, ma anche tanti modi di interpretare la vita motociclistica.... proprio quello che deve trovarsi in un evento di aggregazione motociclistica, tante persone diverse per vari motivi ma uguali sotto l'aspetto della passione e della voglia di andare in moto.
Nonostante la pioggia a dirotto i presenti erano convintissimi di voler prendere la strada della montagna, tanto da aspettare l'ultima goccia di pioggia alle 10.30 (la partenza era prevista per le 10.00). Il sottoscritto, sentendo il peso della responsabilità della salute dei partecipanti e delle loro cavalcature, aveva un po' di timori in merito alla buona riuscita della manifestazione. Ma spinto dall'entusiasmo generale, nonchè dalla filosofia del "vai sempre avanti finchè puoi, quando non si può più, gira la moto e torna indietro", il sottoscritto si è fatto coraggio ed ha deciso di intraprendere questa apparentemente difficile giornata di fuoristrada bicilindrico.
Fortunatamente i primi km caratterizzati da un fondo di brecciame ci hanno fatto subito rompere il ghiaccio.
Prima sosta tecnica dopo un paio di km per sgonfiare le gomme, e via per le strade bianche del Montevergine, immersi nella natura più assoluta, accompganati da un umido cielo che pian piano comincia a schiarirsi.
Man mano abbiamo compltato la prima parte del percorso, ma dopo sono cominciate le rogne. In primis un passaggio su fondo terroso compatto (quindi scivoloso) ma molto scavato dall'acqua.
Si è creearto un bellissimo momento... ai bordi del sentiero tutti i motociclisti, scesi dalle moto, per incitare, accompagnare, assistere, fotografare e riprendere i vari compagni che a man mano affrontavano il passaggio.
Ecco che si cominciano a capire le differenze di manico e di peso delle moto.
Dopo un altro paio di tratti in discesa resi un po' viscidi dalla pioggia, ma affrontati da tutti senza problemi e soprattutto senza cadute (ancora), ben assistiti dall'organizzazione del motoclub che elargiva dritte su come impostare la guida e addirittura accompagnava a mano le moto per non farle scivolare.
Finita la prima metà del percorso, il sottoscritto all'imbocco di un altro sentiero, ha purtroppo preso un asvista e ha condotto i partecipanti per un pai odi km in un sentiero errato.... piccolo errore del quale ammetto lo sbaglio e faccio il me aculpa. purtroppo l'errore di gioventù è palese... bisogna anche dire che è la prima manifestazione in fuoristrada organizzata dal nostro motoclub.
L'errore ha scocciato qualcuno, ed un paio di partecipanti, stanchi anche della guida in fuoristrada, si sono fatti accompagnare dallo staff del motoclub direttamente al punto di ritrovo per il pranzo, mentre il resto della comitiva è ripartita, stavolta sulla strada giusta, per completare il giro.
Di qui in poi si è svolta la parte più paesaggistica e percorribile della giornata.
Sempre strade di breccia, fino a salire in quota dove il gruppo ha egregiamente attraversato un tratto di fango, poco insidioso e superabile senza problemi moderando le velocità.
Salvo un piccolo tratto in salita, reso un po' viscido dalla pioggia, che ha creato qualche problemuccio, il gruppo si è defilato nel bosco fino a raggiungere un piccolo tratto di asfalto di un paio di km.
Salendo ancora abbiamo raggiunto la vetta del Montevergine, dove abbiamo trovato addirittura la neve, fresca della nottata, a bordo strada.
Il pianoro in vetta, con il caratteristico laghetto, è sempre uno spettacolo... anche con un cielo grigio e uggioso che ci abbiamo trovato.
Discesa la montagna dall'altro versante, sempre su strade di breccia, abbiamo raggiunto la destinazione per il pranzo
Ma non senza problemi!!!
Altra piccola svista del sottoscritto, causata dagli effetti della pioggia, ha costretto il gruppo a superare una discesa improvvisa attraverso un canale molto stretto e ripido, sporco di foglie, rami e sassi.
Anche qui lo staff ha assistito egregiamente le mastodontiche endurone, che hanno superato senza problemi e senza danni un tratto apparentemente improbabile.
Arrivati al punto previsto per il bivacco, abbiamo pranzato a base di mozzarella di bufala, affettai e formaggi, il tutto bagnato da buon vino.
